Continuiamo con la rubrica “Facciamoci delle domande” (vedi l’ articolo sulle iniziative per la quaresima).
Questa rubrica è animata da persone che hanno avuto la propria vita cambiata dall’incontro con la comunità cristiana, un incontro che non ha spento in loro quelle domande sulla vita che il poeta Giacomo Leopardi ha rappresentato in tutta la loro drammaticità. Quell’incontro anzi ha acuito in loro il desiderio che nasce dalle grandi domande di significato della vita, proprio perché si sono persuasi che la risposta all’immenso desiderio dell’uomo esiste ed è incontrabile.
Nella prima puntata, intitolata “Inchiodiamo il male” per parallelismo con le parole della pastorale giovanile, abbiamo voluto guardare in faccia alla nostra esperienza e a quella di persone a noi vicine quando ci sentiamo schiacciare dal male stesso, che spesso non è costituito da azioni particolarmente malvage ma da un ostinato guardare nella direzione “sbagliata”, cioè in una direzione non adeguata alla grandezza del desiderio umano.
La trama del film “American beauty” ci ha stimolato alla riflessione perché racconta per episodi la miserabile vita di una famiglia in cui sia il padre che la madre guardano continuamente in direzioni “sbagliate”. Ma l’epilogo consente di intravedere una possibile via di uscita per il padre protagonista, che accade nell’ultimo giorno della sua vita. Qui è un fatto esterno al pensiero malato del protagonista che gli mostra l’inconsistenza e l’illusorietà del proprio sogno morboso. Il protagonista accetta il contraccolpo che gli viene da questo fatto esterno e rivede con occhi nuovi la realtà che non apprezzava e da cui fuggiva.
In questa puntata, che intitoliamo “Inchiodiamo la sfiducia”, sempre per parallelismo con il gesto di questa settimana di quaresima, ci facciamo aiutare nella nostra riflessione da un brano della scrittrice Elsa Morante. E’ una “storiella, anzi una sorta di favoletta o di parabola” inserita nel suo romanzo storico “La storia”, che è ambientato nella Roma della seconda guerra mondiale e dell’immediato dopoguerra.
Questa storia è tremendamente significativa della drammatica possibilità che ha l’uomo di vanificare l’evento cui è legata la propria salvezza.
Qui di seguito potete ascoltare il brano di Elsa Morante.
Si invitano tutti quelli che vedono questo video di circa tre minuti a lasciare i propri commenti su questo sito.
Alcune domande che ci possiamo fare su questo tema della sfiducia sono:
Cosa accade nella tua esperienza quando ti fidi o ti affidi?
Fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Saggezza o miopia popolare?
Quando hai avuto un momento di sfiducia, chi o che cosa ti ha aiutato?
Ne parleremo con chi vuole in un incontro su Zoom , GIOVEDI’ 4 marzo, ore 20.45.
Chiunque si sente parte e vuole fare parte della comunità può collegarsi, adulti e ragazze/ragazzi.
Questo è il link per collegarsi giovedì linkzoom
#facciamocidelledomande