Gruppi di ascolto – 2 – La parola della croce : la scheda e il video

GdA 24-25 2

“Voi siete corpo di Cristo”

(1Cor 12,27)

 

Secondo incontro:  “ La parola della croce” (1Cor 1, 10 – 25)

 

Attendere la parola

 

1 Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,

non resta nella via dei peccatori

e non siede in compagnia degli arroganti,

 

2 ma nella legge del Signore trova la sua gioia,

la sua legge medita giorno e notte.

 

3 È come albero piantato lungo corsi d’acqua,

che dà frutto a suo tempo:

le sue foglie non appassiscono

e tutto quello che fa, riesce bene.

 

4 Non così, non così i malvagi,

ma come pula che il vento disperde;

 

5 perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizio

né i peccatori nell’assemblea dei giusti,

 

6 poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,

mentre la via dei malvagi va in rovina.

Sal 1

 

Ascoltare la Parola

10Vi esorto pertanto, fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e di sentire. 11Infatti a vostro riguardo, fratelli, mi è stato segnalato dai familiari di Cloe che tra voi vi sono discordie. 12Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo». 13È forse diviso il Cristo? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete stati battezzati nel nome di Paolo? 14Ringrazio Dio di non avere battezzato nessuno di voi, eccetto Crispo e Gaio, 15perché nessuno possa dire che siete stati battezzati nel mio nome. 16Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefanàs, ma degli altri non so se io abbia battezzato qualcuno. 17Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. 18La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. 19Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l’intelligenza degli intelligenti. 20Dov’è il sapiente? Dov’è il dotto? Dov’è il sottile ragionatore di questo mondo? Dio non ha forse dimostrato stolta la sapienza del mondo? 21Poiché infatti, nel disegno sapiente di Dio, il mondo, con tutta la sua sapienza, non ha conosciuto Dio, è piaciuto a Dio salvare i credenti con la stoltezza della predicazione. 22Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, 23noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; 24ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. 25Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

 

Intervento dell’animatore

 

Silenzio

 

Per approfondire

Dalla Lettera Pastorale dell’Arcivescovo

“Dobbiamo vigilare. Infatti la tradizione operosa che caratterizza le nostre comunità e l’inclinazione spontanea degli operatori pastorali sono esposte alla tentazione di diventare un protagonismo frenetico: soprattutto i preti, ma anche i diaconi, i consacrati e le consacrate e i laici che condividono la responsabilità pastorale sono tentati di identificare lo zelo con le prestazioni, l’onnipresenza e il controllo; la gente è tentata di identificare l’appartenenza alla comunità con la pretesa di essere servita e con l’ingenuità di vedere riprodotti calendari e abitudini che erano consueti in un altro tempo e in un’altra situazione ecclesiale. Ne viene spesso un senso di frustrazione e di insoddisfazione che avvolge di malumore la bellezza della vita delle nostre comunità, così generose, accoglienti, geniali nel fare il bene”.

Davanti a questa situazione l’Arcivescovo risponde citando l’esperienza di San Paolo che nella seconda Lettera ai Corinti scriveva: “Affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l’allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». (…) Infatti quando sono debole, è allora che sono forte. (2 Corinti 12, 7–10)

 

Comunicazione nella fede

 

1. Siamo stati testimoni di esperienze di “non-unione” nella nostra Comunità?

Momenti difficili, di tensioni, di pareri opposti o scelte non condivise….

Da che cosa nascevano questi contrasti? Come sono stati superati? Sono rimasti irrisolti o, nel tempo, “prove” che poi hanno fatto crescere e maturare la Comunità?

 

2. Abbiamo sperimentato scelte/iniziative nella Comunità che al “buon senso” comune potevano apparire un po’ “folli”, costose,inutili… ma che poi sono state provvidenziali e positive?

 

 

Preghiera: Padre nostro