In situazioni di normalità la Caritas offre i servizi indicati da questo link http://cpsangiovannibattista.it/associazioni/caritas/ , tra cui soprattutto il centro di ascolto e l’emporio decanale. Le norme emanate a causa dell’emergenza coronavirus e considerazioni basilari di prudenza hanno determinato l’interruzione della raccolta di alimenti nelle chiese e dell’apertura dell’emporio di Molteno.
Ma i bisogni sono aumentati proprio in questo periodo e quindi sono state trovate soluzioni alternative con la collaborazione di Protezione Civile e delle Amministrazioni Comunali e questo è un magnifico esempio di collaborazione tra istituzioni pubbliche e associazioni ecclesiali.
In pratica il funzionamento è il seguente:
– Gli alimenti destinati ad essere distribuiti alle famiglie bisognose vengono raccolti nei supermercati che danno la disponibilità. In alcuni giorni prestabiliti i supermercati espongono un volantino che chiede ai cittadini di fare una SPESA SOLIDALE, acquistando, oltre alla spesa personale, degli alimenti non deperibili da depositare all’uscita in appositi contenitori, in modo analogo a quanto si fa per la Colletta del Banco Alimentare di novembre ogni anno. Poi la Protezione Civile ritira i pacchi e provvede a trasportarli all’emporio di Molteno. Questa struttura è il secondo centro Caritas della Diocesi per numero di famiglie assistite sui sette Empori della Diocesi, di cui tre a Milano città.
– Preparazione pacchi: nella sede dell’emporio gruppi di tre o quattro volontari confezionano i pacchi con gli alimenti, mantenendo le distanze di sicurezza fra loro in quanto la sede dell’Emporio è di circa 200 metri quadri.
– Distribuzione dei pacchi: se ne prende carico la Protezione Civile, che li porta al domicilio delle famiglie (con adeguata protezione di tuta, guanti, mascherine, ecc.).
Intervistiamo Michele Negri, consigliere alle Politiche Sociali del Comune di Oggiono:
“Michele, sei soddisfatto di questa collaborazione?”
“Molto soddisfatto. Mi ha colpito la disponibilità dei volontari, lo spirito di collaborazione, la generosità delle donazioni dei cittadini per questa emergenza, non solo dai privati ma anche da importanti aziende della zona. Oltre a questa collaborazione con Caritas, l’amministrazione comunale ha provveduto anche, in tempi molto rapidi, all’erogazione di buoni spesa per le famiglie più bisognose, segnalate dai Servizi Sociali. Personalmente ho portato alcuni di questi buoni-spesa e mi sono reso conto di molte realtà famigliari che normalmente sono poco visibili. E’ stata per me un’esperienza importante”
“Che cosa suggeriresti ai cittadini che in questo periodo vogliono dare una mano ai più bisognosi?”
“Possono aderire a “SPESA SOLIDALE” nei supermercati e comprare gli alimenti richiesti per donarli, in particolare latte a lunga conservazione e farina (quando la si trova). Oppure possono fare donazioni a Caritas”
“Non avete bisogno di volontari? Come riuscite a far operare i volontari in condizioni di sicurezza?”
“in questo momento non c’è una forte necessità di volontari oltre a quelli che già ci sono, che vanno organizzati attentamente proprio perché operino in condizioni di sicurezza. Tuttavia penso che in futuro, man mano che le persone riprendono il lavoro e volendo evitare di esporre troppo gli ultra 65enni al pericolo di contagio, ce ne sarà bisogno. Chi vuole può segnalare la propria disponibilità ai Servizi Sociali oppure a Caritas”
“Grazie, Michele, buon lavoro!”
Sentiamo ora Roberto Ferrario, responsabile Caritas del decanato di Oggiono.
“Roberto, com’è la situazione in questo periodo?”
“Purtroppo sono aumentate le persone che soffrono di povertà, di circa il 30%. Solo a Oggiono si tratta di più di 200 famiglie. Parallelamente si vede però un incremento anche nelle donazioni. Comunque sono molto soddisfatto della collaborazione con la Protezione Civile degli 11 Comuni di cui si occupa il decanato Caritas, della collaborazione con le amministrazioni comunali, dello “spirito samaritano” dei volontari Caritas anche in questo frangente. E poi sono molto incoraggianti i tanti ringraziamenti che arrivano dalle famiglie beneficiarie del pacco alimentare.”
“Quali criteri seguite per decidere di dare un pacco alimentare?”
“La prima selezione viene fatta dal centro di ascolto, dove si verificano i reali bisogni. Viene sempre chiesta la documentazione ISEE, che deve essere inferiore a 6000 euro. La certificazione ISEE deve essere aggiornata ogni 3 mesi”
“Il centro di ascolto è aperto in questo periodo?”
“No, per ragioni di prudenza è chiuso, anche perché si basa molto sul volontariato di pensionati, che sono in una fascia di età a rischio. Tuttavia fuori dal centro c’è un cartello che indica il numero da chiamare per “farsi ascoltare” per telefono in questa situazione di emergenza. Il numero è 333 5461372. In questo periodo un’altra fonte di segnalazione dei bisogni alimentari sono i Servizi Sociali del Comune”
“Se cittadini o aziende volessero fare una donazione per questa emergenza come devono fare, concretamente?”
“Possono fare un bonifico. Il bonifico va fatto all’ IBAN IT94D0569651610000002783X62, Banca Popolare di Sondrio filiale di Oggiono, intestato a Parrocchia S. Eufemia Oggiono Caritas”
“Grazie, Roberto. Congratulazioni per questa opera e per questa collaborazione e buona giornata!”
Alberto Lotti