IERI, OGGI, DOMANI…
Martedì 1 settembre abbiamo celebrato la Santa Messa nel 12° anniversario di costituzione della nostra Comunità pastorale.
Per la prima volta non è stato distribuito il fascicolo con le “proposte pastorali” del nuovo anno. E questo perché, per la prima volta, non sappiamo in quale contesto socio-sanitario potremo operare pastoralmente causa il protrarsi delle condizioni di emergenza Covid-19.
Il Consiglio pastorale della nostra Comunità ha ribadito che in questo tempo nostra prima preoccupazione non deve essere quella di chiederci: “che cosa fare?” bensì riflettere su questo tempo e chiederci a che cosa siamo chiamati come Chiesa e cristiani: “che cosa vogliamo essere?”
Sappiamo che cosa siamo stati IERI: una Chiesa ben organizzata, anche se non più maggioritaria come frequenza alla S. Messa festiva, con riti e tradizioni capaci di trasmettere la fede alle nuove generazioni anche se con sempre maggior fatica ed efficacia.
Una Chiesa chiamata ad un passaggio: da una fede di tradizione ad una fede di convinzione.
Una Chiesa presente e viva sul versante educativo (pensiamo a tutta l’attività degli Oratori) e caritativo; una Chiesa in difficoltà sul versante culturale e di riproposta dei valori etici legati alla famiglia, vita e accoglienza.
OGGI siamo come smarriti, perplessi, messi in discussione dalla tempesta scatenata dalla pandemia del covid-19 con mesi di sospensione di ogni attività liturgica, catechistica, pastorale.
La stessa ripresa delle attività ci lascia un certo smarrimento: una frequenza minore alla celebrazione dell’Eucaristia, fondamento della vita di fede, e una dolorosa assenza di bambini e ragazzi alla Santa Messa festiva e alle attività che, con fatica, l’Oratorio ha proposto questa estate in collaborazione con le Amministrazioni comunali.
La cosa più importante è non subire questo evento come “disgrazia” ma farne un “Kairos” cioè un tempo propizio per riscoprire la natura più vera dell’essere Chiesa e il primato dell’Evangelizzazione rispetto alle pur necessarie attività ecclesiali.
Che cosa saremo DOMANI non lo sappiamo.
Intanto penso sia importante una assunzione di responsabilità da parte di tutti noi.
Non sappiamo come, quando e se… il virus sarà debellato.
Ci sono segnali di una ripresa di taluni focolai che chiedono a tutti di osservare scrupolosamente le norme sanitarie decretate dalle Autorità.
In questo numero di Camminiamo Insieme trovate alcune testimonianze di chi ha vissuto in prima persona il dramma del Covid-19 e spero ci aiutino a vincere quello strato di superficialità e irresponsabilità che si notano in troppe persone.
Giustamente il nostro Presidente Sergio Mattarella ha richiamato che “libertà non è la libertà di far ammalare gli altri”.
Non sappiamo che cosa ci aspetta… ma una certezza c’è:
Come insegna l’Apocalisse il tempo può essere un tempo travagliato ma GIÀ il Bene vince sul male, la Verità sulla menzogna, la Vita sulla morte, la Grazia sul peccato anche se in modo NON ANCORA pieno.
Il nuovo anno pastorale sia un tempo in cui scoprire i segni di questa vittoria che poi altro non è che la Pasqua del Signore.
don Maurizio