Riflessione di Don Maurizio sulla Pasqua 2020

SIATE SEMPRE LIETI NEL SIGNORE

 

Quando l’Arcivescovo Mons. Mario Delpini scriveva la Lettera pastorale, ed in particolare quella per il tempo di Pasqua che ci esorta alla gioia, nessuno poteva immaginare in quale condizione saremmo stati chiamati a vivere la Pasqua quest’anno.

Riportiamo alcuni stralci della Lettera per il tempo pasquale suggerendo delle chiavi di lettura che la adattano ai tempi che stiamo vivendo.

 

“Carissimi,

i cristiani sono il popolo della Pasqua, il popolo dell’Alleluia. La loro gioia è quella perfetta letizia che commuove nei fioretti di S. Francesco. Cantano l’Alleluia non perché hanno avuto successo, non perché hanno visto realizzarsi i loro progetti, non perché sono benestanti e in buona salute. La gioia e il canto dei cristiani è nella fede, perché il Signore Gesù è risorto dai morti, perciò è vivo, è vicino.”

 

Mi sento consolato: il motivo della nostra gioia non dipende da come vanno le cose, se viviamo situazioni di benessere e soddisfazione umana.

La gioia viene dalla fede, la gioia viene dal sentire Gesù vivo e vicino.

Il che significa che anche questa Pasqua, diversa da ogni altra precedente Pasqua nelle sue modalità celebrative, è vera Pasqua.

Ma come arrivare alla fede?

 

“La fede nella risurrezione può essere l’esito di cammini diversi: ma sempre è grazia: Sempre è dono dello Spirito, il maestro interiore, che conduce a tutta la verità.

I discepoli che hanno accompagnato Gesù nella sua predicazione itinerante giungono alla fede nella sua risurrezione compiendo un percorso segnato da dubbi, incontri con Gesù che si fa toccare e che condivide la mensa, che apre loro la mente a comprendere il compimento delle promesse delle Scritture.

Paolo, che ha perseguitato i discepoli di Gesù come una setta pericolosa per la tradizione giudaica, nell’evento drammatico che lo sorprende e l’acceca sulla via di Damasco comincia a conoscere Gesù dall’incontro con lui, vivo e perseguitato nella sua Chiesa.

In modo analogo, lungo i secoli, uomini e donne sono stati introdotti, per vie diverse, all’unica verità, tutta la verità, che è la missione dello Spirito Paraclito”.

 

Credere non è mai stato facile per nessuno. Credere non è facile per nessuno.

Quello che è certo è che lo Spirito si affianca a ciascuno e guida, sorregge, corregge, il cammino di ciascuno verso una pienezza e convinzione di fede.

La SITUAZIONE delicata e difficile che stiamo vivendo può diventare OCCASIONE per lasciarci toccare il cuore dallo Spirito e iniziare, o portare avanti, con più decisione il nostro personale cammino di fede.

È occasione propizia per tutti: increduli, indifferenti, agnostici, “credenti” non praticanti, praticanti non credenti, credenti che, comunque, hanno ancora bisogno di crescere.

Non conta da dove si parte, conta dove si vuole arrivare.

Se c’è la nostra volontà…tutto poi è grazia, dono.

Ma come fare per dire a tutti che è Pasqua?

 

“La verità che i discepoli attestano è che Gesù è stato risuscitato e siede alla destra del Padre nella gloria: in ambiente giudaico li espone alla persecuzione violenta fino alla condanna a morte, in ambiente pagano li espone al ridicolo.

I discepoli si lasceranno convincere alla reticenza sull’essenziale per rendersi accettabili nei diversi contesti, per dimostrare di essere in qualche modo utili alla società per il bene che fanno?

No. Piuttosto sono chiamati a mostrare le ragioni della loro fede e speranza”.

 

Non ho ancora sentito la domanda che, provocatoriamente o polemicamente, in situazioni come quella che stiamo vivendo, sistematicamente risuona: “Che cosa fa la Chiesa contro il coronavirus? Che cosa fanno i cristiani per aiutare chi soffre o lavora negli ospedali?” Intanto tra chi si prodiga contro il contagio e l’aiuto ai malati penso non siano pochi i credenti. Poi penso che non tocchi alla Chiesa intervenire in campi non di sua competenza. La Chiesa prega, anche se non può farlo in forma comunitaria, e, soprattutto, celebrando l’Eucaristia ri-annuncia la Pasqua: Cristo è Risorto! La Vita vince la morte; il Bene vince il male; la Verità conquista i cuori.

 

In conclusione:

“Siate sempre lieti nel Signore!”

Ancora Cristo risorge.

Anche quest’anno.

Ed ecco i segni: uomini e donne che si prodigano senza sosta per salvare altri; uomini e donne che si ingegnano per alleviare le sofferenze di malati, anziani, bisognosi; uomini e donne che si donano per il bene di tutti.

 

Quella di quest’anno mi sembra una Pasqua “laica” che sarà celebrata nelle Chiese, con le modalità permesse, ma, forse, soprattutto, negli ospedali e case di cura.

Don Maurizio

 

 

 

 

 

 

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