EDITORIALE di APRILE di CAMMINIAMO INSIEME

CELEBRIAMO UNA PASQUA NUOVA

La seconda parte della Lettera che l’Arcivescovo Mons. Mario Delpini ha scritto per il tempo di Quaresima e Pasqua è un invito a celebrare una “Pasqua nuova”.

“Carissimi:

nell’anno 2020 le celebrazioni liturgiche del tempo di Pasqua sono state mortificate dal dilagare della pandemia che ha imposto il primo lock down.

Le celebrazioni del Triduo Pasquale sono state seguite a distanza, grazie ai mezzi di comunicazione disponibili. Tutti noi credenti abbiamo sentito la mancanza della celebrazione liturgica comunitaria.

Ci apprestiamo ora a celebrare di nuovo la Pasqua con i Riti della nostra Tradizione. Vorremmo che non fosse solo una replica di abitudini acquisite, chiediamo la grazia non solo di celebrare di nuovo la Pasqua ma piuttosto di celebrare una PASQUA NUOVA”.

Cerchiamo ora di capire in che senso la Pasqua può essere NUOVA.

L’Arcivescovo sottolinea come l’annuncio della resurrezione di Gesù sia stato, ed è, un annuncio impopolare e di difficile accoglienza.

Al tempo della predicazione degli apostoli alcuni hanno creduto e si sono fatti battezzare ma tanti hanno accolto con scetticismo o netto rifiuto l’annuncio che Gesù fosse risorto.

Emblematico il caso di S. Paolo ad Atene la cui predicazione della resurrezione della carne viene accolta come fantasia ridicola.

Anche la nostra cultura contemporanea occidentale non condivide la prospettiva di una vita dopo la morte e rifiuta di credere che Gesù sia veramente risorto.

Annunciare oggi la resurrezione di Gesù e la possibilità di una vita che continua dopo la morte sono affermazioni incomprensibili e incredibili per il mondo contemporaneo.

Un certo ritorno di interesse per la spiritualità, che si nota in certe persone e movimenti, sembra più la ricerca di un modo per “star bene con se stessi” piuttosto che una seria ricerca della Verità.

Talora poi abbiamo l’impressione che come cristiani siamo smarriti e timidi nel custodire e testimoniare la fede nella Resurrezione di Gesù, e nostra, al termine della vita terrena.

Possiamo chiederci perché papà e mamme si sentono inadeguati alla educazione cristiana dei loro figli, perché i testimoni si sono intimiditi, i maestri confusi, gli apostoli stancati, i cristiani omologati allo stile di vita mondano…probabilmente non siamo abbastanza docili allo Spirito che, a Pasqua, irrompe come fuoco e vento, capace di dare forza e perseveranza alla fede e testimonianza cristiana.

L’Arcivescovo richiama poi il comandamento di Gesù: “Voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto” (Luca 24,29).

La missione, la “Chiesa in uscita”, la fortezza dei martiri, la sapienza dei maestri, la perseveranza nell’opera educativa non sono frutto di volontarismo ma piuttosto di docilità allo Spirito.

Ecco l’invito a vivere i cinquanta giorni del tempo pasquale come i giorni del Cenacolo: “Salirono nella stanza al piano superiore dove erano soliti riunirsi…tutti erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di Lui” (Atti 1,13.14).

Celebrare una Pasqua nuova dunque è celebrare una Pasqua nella docilità allo Spirito.

A partire da una vita più intensa di preghiera, ascolto e meditazione della Parola di Dio che rinnovi in noi la consapevolezza che Gesù è veramente risorto e vive ora in mezzo a noi.

Da qui verrà la GIOIA di una presenza (quella di Gesù risorto) che diventerà testimonianza nella vita quotidiana e nelle condizioni reali di vita degli uomini.

Docili allo Spirito per una fede profonda e viva, capace di dare speranza anche ai nostri tempi incerti e cupi.

A tutti un augurio: sperimentare la NOVITÀ di questa PASQUA.

Don Maurizio

 

È la gioia che viene da Dio: alleluia!

La morte è stata vinta, Gesù è risorto! Alleluia!

Viviamo di una vita che non finisce, la vita di Dio! Alleluia!

La morte in croce di Gesù ha rivelato il compimento dell’amore e la potenza di Dio che ha irradiato la sua gloria per riempire tutta la terra! Alleluia!

Con il battesimo siamo introdotti nel popolo santo di Dio! Alleluia!

La vita nuova che ci è donata è principio del popolo nuovo, Chiesa dalle genti, che percorre la terra per annunciare la speranza: Alleluia!

I nostri peccati sono stati perdonati! Alleluia!

L’amore che viene da Dio ci rende fratelli e sorelle con legami d’amore che ci rendono un cuore solo e un’anima sola: Alleluia!

 

 

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