Editoriale di Camminiamo Insieme di ottobre

INVERNO DEMOGRAFICO

Questa espressione è stata usata da Papa Francesco lo scorso anno, durante la Festa della famiglia, per richiamare tutti a un fenomeno che appare preoccupante: il continuo calo delle nascite in Italia.

“Parlando della famiglia, mi viene una preoccupazione, una preoccupazione vera, almeno qui in Italia: L’INVERNO DEMOGRAFICO! Sembra che tanti abbiano perso l’aspirazione di andare avanti con figli e tante coppie preferiscano rimanere senza o con un figlio soltanto. Pensate a questo, è una tragedia… Facciamo tutti il possibile per riprendere una coscienza, per vincere questo inverno demografico che va contro le nostre famiglie, contro la nostra patria, anche contro il nostro futuro”.

I dati ISTAT sono impietosi: negli ultimi 15 anni le nascite sono calate del 30%.

In questi due ultimi anni (quelli della pandemia) abbiamo toccato record negativi: 405.000 nascite nel 2020 e, addirittura, meno di 400.000 nel 2021!

Il saldo tra nascite e decessi, in questi due anni, è fortemente negativo: i decessi sono stati 616.000 in più delle nascite.

Io stesso constato come i Battesimi nelle nostre Parrocchie, da quando sono Responsabile della Comunità pastorale, sono calati di un terzo.

Il fenomeno è complesso e presenta diverse cause: matrimoni e convivenze che avvengono in età sempre più avanzata; una maggiore instabilità affettiva; la precarietà del lavoro e l’incertezza riguardo al futuro; la mobilità che porta a spostamenti non agevoli per chi ha figli; le difficoltà che un genitore incontra a far convivere le esigenze genitoriali con i ritmi e gli orari del lavoro.

C’è poi da sottolineare come le politiche statali di sovvenzione e supporto alle famiglie siano ancora carenti e, almeno in certe zone del Paese, i servizi per famiglia e infanzia siano insufficienti.

Inoltre, è diffusa anche una nuova e diversa mentalità tra le giovani generazioni: se un tempo si era propensi a pensare al proprio futuro vedendo la realizzazione personale nel “metter su famiglia”, cioè nel matrimonio e avere figli… oggi si cerca invece una realizzazione “personale” dal punto di vista professionale e sociale e i figli possono diventare un “ostacolo”, richiedono impegno, fatiche, sacrifici, rinunce…

Si cede poi alla tentazione di una vita agiata e di benessere. I figli “costano” e non permettono di investire in altro. Magari si preferisce investire il proprio affetto nella cura degli animali… (Papa Francesco ci ha ammonito: “è più gratificante e, quando uno si stanca, il cane lo puoi sempre abbandonare…”).

Che cosa possiamo fare?

Certo anche chiedere a chi ci governa una politica di vero aiuto e sostegno alla famiglia e alla generazione della vita ma, ancora prima e di più, avere il coraggio di tornare ad EDUCARE!

Il coraggio di tornare a sottolineare il valore della affettività e della sessualità umana: che non è solo in funzione di un rapporto interpersonale che appaghi il desiderio e il bisogno di amore ma anche fattore di crescita della persona che arriva alla maturità nella decisione di donare la vita e diventare genitori-educatori.

Tornare ad educare i nostri giovani al valore dell’altruismo e della sobrietà. Che cosa rende veramente felici? Il Vangelo ce lo insegna: non il godimento di beni materiali (fossero anche i week-end liberi e le vacanze esotiche…) ma la vita donata nella dedizione all’altro: coniuge, figli, genitori anziani, chi è nel bisogno…o anche attraverso l’affido o l’adozione di bambini senza famiglia.

Tornare a parlare di Provvidenza: in un contesto di paternità e maternità responsabile, non può essere la paura il sentimento predominante nel generare la vita ma la fiducia in un Dio che è Padre e non lascia i suoi figli nel bisogno.

E chiedo a tutti di testimoniare che non c’è nulla di più bello e gratificante che generare una vita e veder crescere, giorno dopo giorno, un bambino/a condividendo gioie ed emozioni con il proprio coniuge o compagno/a.

 

P.S.: Sarebbe bello che famiglie diverse ci scrivano esprimendo le loro esperienze di “genitorialità”: la bellezza di una famiglia numerosa o le ansie e preoccupazioni davanti al compito di generare la vita…

Don Maurizio

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